Focusrite Scarlett 6i6 – Riparazione

Nonostante io non faccia un uso smodato del PC quando si tratta di musica, avere una buona interfaccia audio sempre a disposizione è qualcosa a cui non voglio rinunciare.

La scheda oggetto di questo articolo aveva funzionato bene per anni, fino a quando l’alimentatore 12V che usavo non ha cominciato a dare i numeri.

Purtroppo non me ne sono accorto in tempo e mi sono ritrovato una scheda audio non funzionante con i seguenti sintomi: nessun segno di vita.

La prima cosa che ho fatto è stato provarla su un’altra porta USB del PC (non sia mai che si sia portata nella tomba anche quella) e successivamente su un secondo PC. Stessi sintomi.

Era dunque giunto il tempo di aprirla!

Modalità di Accesso alle Schede

La Focusrite Scarlett 6i6 prima generazione si apre rimuovendo dapprima i dadi di fissaggio dei connettori audio, poi tutte le viti sul posteriore.

Rimosso il posteriore, bisogna sganciare il connettore del tasto di accensione posto sulla PCB e liberare il pannello frontale aiutandosi con un cacciavite a testa piatta.

A questo punto la scheda elettronica potrà “scorrere” sulle sue guide verso il frontale (no, nessuna foto: le ho prima “scattate” e poi perse chissà dove, mannaggia a me!)

Primo Approccio alla Riparazione

Collegando alla scheda audio un alimentatore di switching da 12V DC che sapevo essere funzionante, ho notato che andava in protezione. Il sintomo indica la presenza di un cortocircuito da qualche parte… una bella rogna se non si hanno componenti sospetti!

Un modo adeguato di approcciare questo tipo di problema sarebbe quello di alimentare la scheda con un alimentatore dotato di limitatore di corrente, andare a vedere quali componenti si scaldano e poi rivolgere a questi le dovute attenzioni.

Non avendo questo tipo di alimentatore (roba da professionisti eh…), mi sono concentrato sui componenti vicino alla linea di alimentazione.

Area prossima all’ingresso di alimentazione. A sinistra si vede il “grosso” DC barrel che porta i 12V DC.

In particolare, il condensatore di disaccoppiamento (C80) risultava in corto, dunque valeva la pena dissaldarlo e testarlo fuori circuito.

Foto di C80 dissaldato. Meglio usare un bel po’ di flussante per ridurre i tempi di permanenza sotto il flusso di aria calda ed evitare di dissaldare altri componenti in zona

Con il condensatore fuori circuito il corto fra linea dei 12V e massa era ancora presente, dunque il problema era altrove (c@zz0).

Data la mancanza di strumenti diagnostici adeguati (oltre che degli schemi…), ho provato a dissaldare qualche componente SMD con la stazione ad aria calda, senza riuscire ad individuare il componente guasto.

Secondo Round

Dopo il primo fallimentare tentativo ho lasciato perdere per qualche giorno, fino a quando, durante l’ennesimo interminabile viaggio in treno per andare al lavoro, sono incappato in un video di riparazione di una scheda come la mia (YouTube).

I sintomi della scheda erano del tutto simili quelli della mia unità ed erano stati causati proprio da un problema di alimentazione (che cUgli0).

Nel video, la causa del guasto risultava essere l’induttanza di filtro antidisturbo posta in zona ingresso di alimentazione (L1 nella foto precedente).

Bene” – mi sono detto – “proviamo a vedere lo stato di questa induttanza!

Induttanza “L1” di filtro dissaldata (si, serve una saldatrice ad aria calda per questo lavoro)

Neanche a dirlo, le due spire del componente erano in corto circuito fra loro. Non avendone uno di ricambio per le mani e data la funzione non vitale svolta dallo stesso, ho sostituito temporaneamente le due induttanze di cui è costituito con due jumper.

Percorso audio ripristinato e scheda tornata a funzionare perfettamente!

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Pubblicato da synthbrigade

Appassionato di elettronica e sintetizzatori, mi diletto nella riparazione e manutenzione delle mie macchine e nella realizzazione di dispositivi per sfruttarle al meglio